Energia troppo cara: perché le imprese italiane arrancano e la competitività crolla

Caro energia in Italia: il costo dell’elettricità che penalizza imprese e famiglie

Il caro energia in Italia continua a rappresentare uno dei principali ostacoli per la crescita economica del Paese. Secondo Alberto Sovrani, CEO di Saf Italy, azienda leader nella produzione e vendita di batterie, i rincari energetici degli ultimi anni hanno frenato la competitività delle imprese e ridotto il potere d’acquisto delle famiglie.

Costo energia imprese italiane: tra i più alti in Europa

L’Italia figura da anni tra i Paesi con l’energia elettrica più cara in Europa, sia per i consumatori domestici che per le aziende. A soffrire maggiormente sono le imprese energivore – come acciaio, ceramica, carta e chimica – che costituiscono il cuore della nostra manifattura.

  • Nel 2023 il prezzo medio dell’energia elettrica in Italia si è attestato a 127 €/MWh, con un differenziale del 30-50% rispetto a Germania, Francia e Spagna (fonte Reuters, marzo 2024).

  • Nel 2024 la media è scesa a 108,5 €/MWh, ma resta comunque tra le più alte dell’UE.

Il divario è legato soprattutto alla forte dipendenza del Paese dal gas naturale importato, che espone l’Italia a shock esterni e oscillazioni dei mercati internazionali.

Secondo Confindustria, il costo dell’energia per le imprese italiane è in media +35% più alto rispetto alla media europea, con punte fino a +80% rispetto ad alcuni concorrenti diretti (fonte Reuters, maggio 2025).

Le conseguenze del caro energia sulle imprese

Il caro energia in Italia ha generato una serie di effetti negativi sul sistema produttivo:

  • molte aziende hanno ridotto i volumi produttivi per contenere i costi;

  • alcuni settori rischiano di perdere quote di mercato a favore di concorrenti esteri;

  • gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione vengono rallentati.

Per un Paese manifatturiero come l’Italia, dove l’industria pesa per oltre il 15% del PIL, il costo elevato dell’energia si traduce in un freno diretto alla crescita economica.

Famiglie italiane e caro bollette

Non solo le imprese: anche le famiglie italiane hanno subito gli effetti del caro energia. Nonostante gli interventi statali con bonus e agevolazioni, le bollette della luce restano più alte rispetto ad altri Paesi europei. Questo porta a una contrazione dei consumi interni, che si somma al calo produttivo, generando un circolo vizioso: meno produzione → meno consumi → meno crescita.

Confronto internazionale: Europa, USA e Cina

Il problema non riguarda solo l’Italia, ma l’intera Europa, che si conferma come l’area con i prezzi energetici più alti al mondo. Secondo i dati GlobalPetrolPrices, nel 2024 i costi dell’energia per i consumatori europei sono aumentati del 10-11% annuo, mentre in Asia e in America gli incrementi sono stati più contenuti.

  • Negli Stati Uniti, l’autosufficienza energetica e il gas a basso costo garantiscono prezzi più competitivi.

  • In Cina, la combinazione di carbone e investimenti massicci nelle rinnovabili assicura energia a costi inferiori.

Il risultato è chiaro: Europa e Italia perdono competitività proprio sul piano dei costi di produzione.

Le soluzioni possibili: Energy Release 2.0 e oltre

Per evitare che il costo dell’energia in Italia diventi un ostacolo strutturale alla crescita, servono interventi concreti. La Commissione Europea ha approvato nel 2025 il piano nazionale Energy Release 2.0, che permette alle imprese energivore di acquistare elettricità a 65 €/MWh, ben al di sotto della media nazionale.

Si tratta di una misura positiva, ma non sufficiente. Secondo Sovrani, servono tre azioni fondamentali:

  1. Aumentare la produzione da fonti rinnovabili e sviluppare sistemi di accumulo energetico.

  2. Riformare il mercato elettrico, rendendo più competitivi i prezzi per le imprese.

  3. Investire in tecnologie innovative ed efficienti, trasformando il caro energia in un’opportunità di crescita.

Energia competitiva per rilanciare l’Italia

Il messaggio è chiaro: senza una politica industriale capace di garantire energia sostenibile e a prezzi accessibili, l’Italia rischia di rallentare la propria manifattura, impoverire le famiglie e perdere terreno nella competizione internazionale.

Per invertire la rotta serve una visione di lungo periodo che punti su energia verde, competitiva e sicura. Solo così il sistema Italia potrà tornare a correre, ridando slancio a imprese e famiglie.

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